Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana: a che punto siamo?

26 luglio 2019| Silvia Sanna
Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana: a che punto siamo?

Durante la Settimana dell’Amministrazione Aperta 2019 si è parlato della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione del Paese basandosi, soprattutto, sui dati del DESI 2018 che ha visto l’Italia zoppicante davanti agli altri Paesi dell’Unione Europea in materia di digitalizzazione.

La pubblicazione del DESI 2019 nonostante abbia visto l’Italia ancora tra le ultime posizioni, solo prima a Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria, ha evidenziato un notevole miglioramento in materia di servizi pubblici digitali.

I risultati migliori sono stati registrati in tema di Open Data e nei Servizi di sanità digitale; nonostante quest’ultimo indicatore sia stato introdotto all’interno del DESI proprio l’anno scorso, l’Italia ha saputo destreggiarsi al meglio tra gli altri paesi europei registrando un 24% dei cittadini che hanno utilizzato di servizi di sanità digitale a fronte di una media del 18% degli altri Stati membri.

La relazione dell’Unione Europea sull’Italia allegata al DESI 2019 divide il Paese esattamente in due parti in tema di digitalizzazione della PA. Se da una parte si riconosce il lavoro portato avanti da AgID e il team digitale per la digitalizzazione in Italia, dall’altra alcune Pubbliche Amministrazioni locali sono ancora molto restie alla trasformazione digitale dei loro processi.

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Grazie alla sezione di AgID sull’avanzamento della trasformazione digitale in Italia siamo stati in grado di valutare, in maniera estremamente oggettiva, a che punto si trova la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione dell’Italia e quali passi avanti sono stati fatti attraverso l’analisi di alcuni servizi offerti.

Fatturazione elettronica

La fattura elettronica è un documento digitale che include i contenuti e i dati del mittente in modo sicuro evitando la necessità di stampa.

L’invio e la ricezione delle fatture elettroniche da parte delle Pubbliche Amministrazioni è disciplinata dall’articolo 21, comma 1, del DPR 633/72 ed è l’unica modalità consentita per l’interscambio di fatture per le PA.

Il linguaggio del contenuto della fattura dovrà essere in formato XML che è, difatti, l’unico formato che il Sistema d’Interscambio riesce ad accettare

Fattura elettronica_digitalizzazione della pubblica amministrazione_dati AGID

Dai dati riportati sul portale, aggiornati a maggio 2019, possiamo vedere che sono più di 130 milioni le fatture gestite elettronicamente dalle Pubbliche Amministrazioni.

SPID

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, il servizio che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale, è uno dei servizi che è aumentato di gran lunga nell’ultimo anno.

Come avevamo già detto, infatti, solo nel 2018 gli acquisti da parte della Pubblica Amministrazione per la digitalizzazione e l’automatizzazione dei processi hanno generato un mercato complessivo di quasi 3 milioni di euro e, di questi, più di 600 mila euro sono stati destinati all’acquisto di software e gestionali in grado di generare SPID.

SPID_digitalizzazione della pubblica amministrazione_dati AGID

PagoPA

Benché sia un sistema relativamente nuovo, PagoPA è riuscito a gestire in maniera semplice e veloce le transizioni tra i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni.

PAGOPA_digitalizzazione della pubblica amministrazione_dati AGID

Come si può notare dai dati forniti da AgID, sono state gestite più di 44 milioni di transizioni tramite questo servizio e, dalla sua introduzione, sono stati spesi dalle Pubbliche Amministrazioni italiane più di 6 milioni di euro per l’attivazione del sistema.

Open Data

Gli open data sono dati pubblici che devono essere pubblicati dalle Pubbliche Amministrazioni in maniera che sia facile il loro riutilizzo. Ogni amministrazione è tenuta a lasciare i dati aperti anche per contribuire alla valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, in linea con le politiche internazionali e nazionali sugli open data.

L’Unione Europea ha stimato, infatti, che la disponibilità dei dati potrà portare nel 2020 un discreto ritorno economico (pari a quasi 76 miliardi di euro) e un numero sostanziale di nuovi posti di lavoro (25 mila in tutto).

OpenData_digitalizzazione della pubblica amministrazione_dati AGID

Il DESI 2019 ha infatti proposto l’Italia come uno dei paesi trandsetter in materia di Open Data.

Per essere un paese trand settere è necessario, ad esempio:

  • Essere in grado di rafforzare e consolidare l’ecosistema opendata sviluppato;
  • Collaborare con università e istituti di ricerca per determinare metriche in grado di misurare l’impatto economico degli opendata;
  • Coinvolgere la cittadinanza e le comunità chiedendo di partecipare e di arricchire il catalogo nazionale dei dati.

Bisogna riconoscere che l’Italia ha fatto e continua a fare dei passi in avanti in tema di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ma, purtroppo, è ancora presente un divario enorme tra alcune Pubbliche Amministrazioni.

Come abbiamo detto all’inizio, l’Italia non è uniformata in materia di digitalizzazione; utile ricordare, a tal proposito, l’indagine di Dedagroup Public Services e ForumPA sulla maturità digitale dei comuni italiani.

Solo 24 Comuni capoluogo hanno un buon grado di maturità digitale, 44 sono nella fascia intermedia e 39 in rilevante ritardo


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