Affidamenti in-house delle stazioni appaltanti: cosa c’è dietro le nuove linee guida di Anac

21 ottobre 2021| Claudio Artusio
Affidamenti in-house delle stazioni appaltanti: cosa c’è dietro le nuove linee guida di Anac

Una maggiore trasparenza nelle scelte sugli affidamenti alle società in-house da parte delle stazioni appaltanti porterà a una maggiore competizione nel mercato? L’approfondimento delle linee guida di Anac a cura di Claudio Artusio, legal research & data scouting di ContrattiPubblici.org

Maggiore trasparenza per una maggiore competizione: questo sembra essere l’obiettivo finale verso cui tendono le nuove linee guida per gli affidamenti in house di contratti di appalto o concessione (regolati dall’art. 192, comma 2, del Codice dei contratti pubblici) pubblicate da ANAC e ora sottoposte al parere del Consiglio di Stato. Una notizia importante che potrebbe, come vedremo nel corso di questo articolo, aprire nuove opportunità per le aziende private.

Le Stazioni Appaltanti devono giustificare la scelta delle società in-house, valutando benefici economici e sociali per la collettività

L’obiettivo delle linee guida di Anac per le società in-house è quello di fornire alle stazioni appaltanti delle indicazioni utili per preferire l’affidamento diretto di contratti di appalto o concessione alle società sotto il proprio controllo, al posto dell’indizione di una gara con coinvolgimento di fornitori privati esterni. Il testo, non ancora definitivo, prevede che le stazioni appaltanti debbano documentare l’intero processo e pubblicarlo in modalità open data nella sezione Amministrazione Trasparente del proprio sito web.

Le stazioni appaltanti che intendono servirsi di società in-house dovranno quindi motivare in maniera strutturata e precisa la valutazione che le ha condotte a non ricorrere ad altri operatori economici presenti sul mercato: effettiva presenza di questi ultimi, congruità economica dell’offerta della società in-house, benefici per la collettività sono i tre aspetti che la stazione appaltante dovrà valutare prima di ogni affidamento a società in-house, coniugando i vantaggi economici con le ricadute positive per la collettività.

Le stazioni appaltanti sono sempre più incentivate ad effettuare analisi di mercato prima dell’affidamento diretto

Da sottolineare, infatti, come le linee guida di Anac portino nel concreto le stazioni appaltanti ad effettuare delle vere e proprie analisi di mercato al fine di verificare la presenza di soluzioni migliori rispetto a quelle già offerte dalla società in-house: a tale scopo, le linee guida segnalano le dashboard della sezione Open Data dell’Autorità quale possibile strumento per acquisire elementi di valutazione. Trattandosi di un suggerimento operativo, rimane pur sempre tra le facoltà delle stazioni appaltanti quella di svolgere le proprie valutazioni ricorrendo a servizi forniti da operatori privati – come ContrattiPubblici.org – per ottenere una visione d’insieme dei contratti in essere, del mercato di riferimento, delle soluzioni individuate da altre stazioni appaltanti.

In questo contesto, è evidente come lo scopo delle linee guida sia quello di rendere più rigidi i criteri per l’assegnamento alle società in-house, e contemporaneamente stimolare le stazioni appaltanti a valutare tutte le alternative offerte dal mercato privato: per allargare la platea di fornitori, per sfruttare l’esperienza accumulata da altre stazioni sul medesimo bisogno, per individuare il compromesso ottimale tra risparmio economico e vantaggi di lungo periodo per la società. Un primo passo importante, anche se ancora tutto da valutare, verso una maggiore competizione (al rialzo?).

Claudio Artusio
Legal Research & Data Scouting

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Approfondimento schema di linee guida Anac per affidamenti in house


anac

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