ContrattiPubblici.org: il nostro modello di trasparenza sostenibile
7 dicembre 2021| Federico MorandoNon è sufficiente rendere la trasparenza dei dati obbligatoria per legge, soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione: competenze, strumenti e un modello di business sostenibile sono indispensabili per permettere a cittadini, imprese e funzionari pubblici stessi l’accesso alla conoscenza.
“La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”: il testo dell’articolo 1 del Decreto Legislativo 33 del 14 marzo 2013, anche se non dovesse mai diventare conosciuto come gli incipit di Leggi ben più famose, rappresenta ancora oggi uno spartiacque decisivo nella storia della regolamentazione sulla trasparenza delle amministrazioni pubbliche italiane.
L’accesso “totale” alle informazioni è il riconoscimento di un diritto fondamentale per la democrazia
Per la prima volta, al termine di un lungo periodo di gestazione, tra il 2013 e la successiva revisione del 2016 è stato riconosciuto il diritto dei cittadini a un accesso pressoché “totale” alle informazioni riguardanti la PA, senza vincolare questo stesso accesso a motivazioni o circostanze specifiche. La possibilità di conoscere in che misura, quando e in che modo vengono spesi i soldi pubblici, considerata da sempre un diritto fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi forma di governo democratico, solo da pochi anni è diventata una possibilità alla portata di chiunque abbia tempo, interesse e i mezzi per farlo.
La disponibilità di dati non è sufficiente, di per sé, a esercitare il controllo diffuso da parte della società
Già, i mezzi: la conoscenza non è mai una conseguenza della disponibilità di dati, bensì della capacità di analizzare questi ultimi per ricavarne informazioni di valore per sé e per gli altri. I decreti che hanno obbligato le pubbliche amministrazioni italiane a una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini e delle imprese non hanno, di per sé, risolto il problema fondamentale dei costi: di estrazione, di analisi, di verifica e di ricerca dei dati, che né i singoli cittadini, né le singole imprese e stazioni appaltanti possono sostenere interamente in mancanza dei mezzi e degli incentivi per farlo.
Come abbiamo reso la trasparenza sostenibile per supportare il lavoro di fornitori e stazioni appaltanti
In questo contesto, rispondendo al bisogno delle imprese di analizzare grandi quantità di dati per individuare nuove opportunità di business nel mercato della PA, e al bisogno della PA stessa di individuare i fornitori migliori, siamo riusciti a rendere la trasparenza non più solo un obbligo e un costo per alcuni ma anche una necessità e opportunità per tanti: ContrattiPubblici.org rende la trasparenza sostenibile da un punto di vista economico, attraverso un modello flessibile di abbonamenti per fornitori e stazioni appaltanti, consentendo alle aziende di guadagnare di più e alla PA di migliorare la propria capacità di spesa.
Il nostro impegno nei confronti della società civile per favorire il controllo “diffuso” sulla spesa pubblica
Siamo così in grado di offrire – gratuitamente – la nostra piattaforma di business intelligence a quegli esponenti della società civile – cittadini, attivisti, associazioni, ricercatori, giornalisti – interessati a servirsene per monitorare l’andamento della spesa pubblica e individuare per tempo eventuali criticità. Tutto questo è possibile grazie alla sostenibilità economica del nostro modello di business, volto a trasformare l’enorme disponibilità di dati in qualcosa di più di un semplice proposito: se è la Legge ad abilitare la trasparenza, sono gli uomini e gli strumenti a trasformarla in opportunità.
In futuro, renderemo disponibili ulteriori strumenti di analisi e monitoraggio per tutti
Il percorso, come abbiamo visto, è appena iniziato: nel corso degli anni abbiamo capito a nostra volta che non è sufficiente rendere accessibili strumenti come il nostro, ma che è necessario stimolare le persone a servirsene. Per questo motivo ci dichiariamo fin d’ora disponibili a sviluppare insieme ad associazioni, attivisti e cittadini, che abbiano voglia di dedicare energie, tempo, risorse, attenzione alla trasparenza, ulteriori strumenti di analisi e di monitoraggio su misura per le differenti esigenze della società. Certi che, in questo modo, potremmo contribuire ulteriormente alla competizione di mercato e al miglioramento della spesa pubblica, verso quell’obiettivo di controllo “diffuso” mediante accesso “totale” che per molto tempo è rimasto allo stato di buona intenzione.
Federico Morando
CEO di ContrattiPubblici.org
Co-fondatore di Synapta
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