ContrattiPubblici.org: al simposio della Banca Mondiale il progetto per prevenire la corruzione nel public procurement

13 dicembre 2021| Synapta
ContrattiPubblici.org: al simposio della Banca Mondiale il progetto per prevenire la corruzione nel public procurement

Tre indicatori di rischio per individuare il pericolo corruzione nel public procurement durante la pandemia: un aggiornamento sul progetto realizzato da ContrattiPubblici.org insieme alla professoressa Michela Gnaldi e al ricercatore Simone Del Sarto, presentato al Symposium della Banca Mondiale.

Nel corso delle prime fasi della pandemia tutti i Paesi del mondo hanno assistito a un’improvvisa crescita della domanda di prodotti sanitari da parte del settore pubblico, e una contestuale scarsità dell’offerta caratterizzata da un’altissima competizione tra i pochi fornitori disponibili sul mercato: un contesto dove il rischio di corruzione nei processi di public procurement aumenta, pur rimanendo molto difficile da misurare con gli indicatori tradizionali e la quantità di dati solitamente disponibili in questo settore

Da qui, l’urgenza di individuare nuovi indicatori – altrimenti detti “red flag” – per prevenire l’effettivo rischio di corruzione nei processi di acquisto della pubblica amministrazione in condizioni emergenziali, e il bisogno di accedere a fonti di dati più vaste e accurate di quelle fino ad oggi disponibili. Un bisogno, quest’ultimo, che trova risposta nell’utilizzo di piattaforme come ContrattiPubblici.org, basate sull’inedita combinazione di strumenti di machine learning e il lavoro fondamentale di analisti e curatori dei dati.

Il progetto a cura del team di ContrattiPubblici.org e dei docenti Michela Gnaldi e Simone Del Sarto delle università di Perugia e di Firenze

L’obiettivo del progetto realizzato dal team di ContrattiPubblici.org insieme alla professoressa Michela Gnaldi dell’Università di Perugia e al ricercatore Simone Del Sarto dell’Università di Firenze, e presentato in occasione del Symposium “Data Analytics for Anticorruption in Public Administration” della Banca Mondiale, è stato pertanto quello di sfruttare le potenzialità offerte dall’analisi dei dati per prevenire potenziali rischi di corruzione nella pubblica amministrazione nell’ambito dell’emergenza sanitaria globale. Il punto di partenza è stata, in questo contesto, l’enorme disponibilità di dati presenti su ContrattiPubblici.org relativi ai partecipanti e vincitori di contratti pubblici, per arrivare alla definizione di un primo set di indicatori che saranno ulteriormente ampliati in una successiva fase di approfondimento, per allargare il perimetro di ricerca anche a quelle aziende che hanno cominciato a lavorare con la PA nel periodo post-Covid.

I tre “red flag” per misurare il rischio di corruzione nel public procurement proposti dagli autori del progetto presentato al Symposium della Banca Mondiale

L’approccio basato su “red flag”, infatti, consente di individuare anomalie nel settore della fornitura di farmaci e materiale medicale secondo tre indicatori differenti: il primo “red flag” individuato si basa sull’analisi dei contratti aggiudicati prima e dopo il Covid in ambito farmaco/medicale rispetto ai contratti vinti, valutando le eventuali anomalie tramite appositi test statistici (F-fisher exact test, Asimptotic test, corrected test for continuity). Il secondo e terzo “red flag” misurano invece la relazione tra i valori economici dei contratti aggiudicati nell’ambito farmaco/medicale prima e dopo il Covid, confrontando la media degli importi dei contratti vinti e la somma degli importi rispetto ai contratti vinti in generale dalle aziende prese in esame, per individuare anche in questo caso eventuali anomalie degne di approfondimento.

Un risultato reso possibile dal lavoro di acquisizione dei dati tramite machine learning e integrazione di questi ultimi a cura del team di ContrattiPubblici.org

I primi risultati della ricerca, che hanno portato a evidenziare un totale di 585 aziende segnalate dal primo indicatore, 278 nel secondo e 55 nel terzo, su un totale di 2.064 aziende prese come campione, sono stati resi pubblici in occasione del Symposium della Banca Mondiale svoltosi a ottobre in diretta streaming, e sono da considerarsi come un primo esempio di quello che è possibile ottenere applicando nuove tipologie di indicatori su un’ampia disponibilità di dati: per individuare per tempo possibili casi di corruzione nel settore pubblico, per prevenire il verificarsi dei suddetti fenomeni. L’obiettivo, nella seconda fase, sarà quello di effettuare un numero adeguato di test per validare i risultati ottenuti e confermare la validità del metodo proposto, che potrà essere adottato dalle autorità preposte alla prevenzione della corruzione.

Davide Allavena
Data Scientist


analisi dati trasparenza

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