Banca dati nazionale ANAC: che cosa cambia per le imprese e la PA

5 aprile 2022| Synapta
Banca dati nazionale ANAC: che cosa cambia per le imprese e la PA

A partire da questo mese la verifica della partecipazione delle imprese alle gare pubbliche si svolgerà interamente online tramite la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici di ANAC: le conseguenze per imprese e PA secondo Federico Maffezzini, consigliere d’amministrazione di Synapta.

Il momento è di quelli destinati a rimanere nella storia di questo settore, anche se saranno necessari ancora alcuni mesi prima di vedere l’intero processo entrare pienamente a regime: a partire da aprile 2022 la verifica dei requisiti di partecipazione delle imprese alle gare pubbliche si svolgerà completamente online attraverso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici di ANAC, applicando per la prima volta nella storia del public procurement il principio dell'”once only” – definito a livello europeo ormai quindici anni fa – secondo il quale la PA, nel suo insieme, non può pretendere due volte la stessa informazione dalle imprese.

Il risparmio di tempo, risorse e procedure di verifica grazie alla Banca Dati nazionale di ANAC

Se fino a poco tempo la digitalizzazione del public procurement si era limitata quasi esclusivamente alla gestione delle procedure di gara – soprattutto per quanto riguarda l’interazione tra stazioni appaltanti e operatori economici – le regole in vigore da aprile 2022 certificano un cambio di passo decisivo in termini di risparmio di tempo e risorse: sia per le imprese, che non dovranno più fornire due volte la medesima documentazione, sia per le stesse stazioni appaltanti, che non dovranno più effettuare i medesimi controlli già effettuati da altre stazioni appaltanti prima di autorizzare l’aggiudicazione delle gare.

Un “passaporto digitale” universale per tutte le imprese interessate a lavorare con la PA

Tutte le informazioni necessarie verranno quindi elaborate e condivise in modo automatico tra ANAC e le banche dati autorizzate, al fine di alimentare senza soluzione di continuità il Fascicolo Virtuale degli Operatori Economici che di fatto diventerà una vero e proprio passaporto digitale per le imprese interessate a lavorare con la pubblica amministrazione. Interoperabilità, condivisibilità e trasferibilità dei dati sono le premesse necessarie e obbligate per il cambiamento in atto, che promette di rivoluzionare una volta per tutte il mercato del public procurement per come lo abbiamo conosciuto finora.

La previsione di maggiori opportunità di partecipazione al mercato del public procurement

In un mercato che ha superato tutti i record di gare bandite nel corso del 2020, con oltre 180 miliardi di euro di pubblicato, e che dovrebbe superare i 200 miliardi di valore nel 2021 insieme a una progressiva e ormai consolidata riduzione dei tempi di pagamento da parte della pubblica amministrazione, solo l’1% delle imprese (circa 40.000 secondo i dati raccolti attraverso la piattaforma Contratti Pubblici.org) si è aggiudicata una gara della pubblica amministrazione nel corso degli ultimi 4-5 anni. Lo snellimento delle procedure di verifica grazie alla Banca Dati unica a livello nazionale rappresenta, in questo senso, una premessa e una promessa di ulteriori opportunità di partecipazione da parte di un numero maggiore di imprese private, più qualificate e competitive.

Un’evoluzione positiva, e per molti inattesa, nel rapporto tra Stato e imprese

In questo contesto, la pubblica amministrazione italiana si giocherà nei prossimi mesi un’ampia fetta del suo credito di affidabilità: se il processo di digitalizzazione degli appalti giungerà a compimento, se le banche dati interoperabili arriveranno a regime entro tempi certi, e se a questo si aggiungerà il processo in atto per la riqualificazione delle Stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, potremo allora assistere a una inedita (e, per molti non addetti ai lavori, inattesa) evoluzione positiva del rapporto tra Stato e imprese, tra Stato e singoli cittadini. Trasparenza dei processi, semplificazione delle procedure, interoperabilità dei dati, valorizzazione delle competenze e riduzione dei tempi: obiettivi concreti che per la prima volta, dopo anni di attesa, sembrano essere davvero a portata di mano.

Federico Maffezzini
Board Member – Synapta


anac fascicolo virtuale public procurement

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