Mauro Draoli, Agenzia per l’Italia Digitale: “con ContrattiPubblici.org è possibile prevedere l’impatto delle innovazioni più disruptive”

5 luglio 2022| Synapta
Mauro Draoli, Agenzia per l’Italia Digitale: “con ContrattiPubblici.org è possibile prevedere l’impatto delle innovazioni più disruptive”

“La disponibilità di dati e di strumenti di analisi è tanto più importante quanto più siamo chiamati a individuare e misurare in anticipo l’impatto delle soluzioni innovative a problemi complessi”: la testimonianza di Mauro Draoli, responsabile per il procurement e l’innovazione di AgID e cliente di ContrattiPubblici.org.

Ingegnere informatico di formazione, specializzato nei sistemi ad alte prestazioni, ricercatore CNR e precursore nel mondo dei big data e del cloud, dal 2003 in AgID e oggi Responsabile per il Procurement e l’Innovazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale: Mauro Draoli è una delle persone più qualificate per parlare di innovazione nel settore del public procurement in Italia e non solo, rara figura a metà tra il mondo accademico e quello delle imprese pubbliche e private per ragioni sia di passione personale, sia di carriera professionale. “Il filo rosso di tutta la mia esperienza, a livello di carriera e di formazione accademica – spiega nel corso della nostra intervista – è sempre stato quello dell’innovazione, soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti e le tecnologie che si sono rivelate essere in anticipo sui tempi”.

La “doppia anima” di AgID e la sfida dell’open innovation procurement a livello italiano ed europeo

Nel settore dell’innovation procurement AgID, cliente di ContrattiPubblici.org dal 2021, agisce sia come intermediario e “broker d’innovazione” tra la domanda di beni e servizi innovativi da parte della pubblica amministrazione il mercato in senso ampio (pmi, startup, enti di ricerca, laboratori, imprese, onlus, soggetti no profit e del terzo settore), sia come vera e propria stazione appaltante in funzione del fabbisogno degli enti pubblici. “Il nostro approccio – spiega Mauro Draoli – si basa sul concetto di ‘open innovation procurement’: un concetto che esprime la convergenza, sempre più manifesta nel nostro settore, dell’innovation procurement con le metodologie di open innovation del settore B2B, e che stiamo portando all’attenzione delle istituzioni europee quale best practice di settore”.

Il ruolo di appaltinnovativi.gov.it e del “laboratorio diffuso” di Smarter Italy

Da queste premesse, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha realizzato in primis una piattaforma di servizi di brokeraggio (appaltinnovativi.gov.it) per la comunicazione, l’interazione e l’accreditamento degli operatori di mercato in risposta ai bisogni delle singole PA, attraverso procedure di consultazione aperte alla totalità delle imprese specializzate nei diversi settori innovativi. Il secondo filone, quello di Smarter Italy, prevede invece la gestione di un programma di appalti e innovazione finanziati dal MISE, dal MIUR e dal Dipartimento per la trasformazione digitale e rivolti allo sviluppo della smart mobility, della valorizzazione dei beni culturali, della salute, del benessere e alla protezione del territorio, verso decine di amministrazioni pubbliche interessate ad ospitare la sperimentazione di nuove soluzioni di mercato. “Smarter Italy – commenta Draoli – rappresenta oggi il primo, vero laboratorio d’innovazione diffuso sul territorio, dove sono già presenti molti dei servizi rivolti ai cittadini di oggi e di domani”.

L’utilizzo di ContrattiPubblici.org per prevedere l’impatto di una potenziale innovazione “disruptive”

In questo contesto, l’utilizzo da parte di AgID di una piattaforma come ContrattiPubblici.org consente ai responsabili dei diversi progetti di affiancare alla “tradizionale” analisi della letteratura scientifica di settore anche un’analisi granulare dell’effettivo livello di diffusione e adozione di uno specifico strumento o servizio, in vista della sua possibile adozione futura su larga scala. “Grazie a ContrattiPubblici.org possiamo servirci di query linguistiche per arrivare a una comprensione più precisa, puntuale e rapida del fenomeno che vogliamo perimetrare – conclude Mauro Draoli – Una possibilità tanto più importante, in questo periodo, quanto più il nostro lavoro ci porta a individuare soluzioni innovative a problemi nuovi e complessi, che possono avere delle conseguenze potenzialmente ‘disruptive’. La disponibilità di dati, la qualità di rappresentazione di questi ultimi e la possibilità di compiere delle ricerche incrementali rappresentano in questo momento uno strumento fondamentale di comprensione dell’esistente, per tutti coloro che hanno a cuore il potenziale di innovazione che può esprimere il nostro Paese”.


AgID clienti interviste testimonianza

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