Qualificazione Stazioni Appaltanti: intervista ad Alberto Zaino di ANAC

15 novembre 2022| Synapta
Qualificazione Stazioni Appaltanti: intervista ad Alberto Zaino di ANAC

Con la delibera n. 441 del 28 settembre 2022, pubblicata sul sito di Anac, l’autorità Nazionale Anticorruzione ha approvato le linee guida sulla qualificazione delle Stazioni Appaltanti: l’approfondimento con Alberto Zaino, dirigente dell’Ufficio Qualificazione Stazioni Appaltanti dell’Autorità.

Il titolo, per l’occasione, non poteva che essere esauriente: “Attuazione – anche a fasi progressive – del Sistema di qualificazione delle Stazioni appaltanti e delle Centrali di committenza da porre alla base del nuovo Sistema di qualificazione che sarà operativo al momento dell’entrata in vigore della Riforma della disciplina dei Contratti pubblici“. Si intitola così la delibera n. 441 del 28 settembre 2022 che ha portato a compimento un lungo processo iniziato nel 2016 nel dibattito pubblico e finalmente entrato nella sua fase di piena operatività in occasione dell’avvio del PNRR, di cui costituisce uno degli snodi fondamentali in vista della riforma del Codice degli Appalti.

Dottor Zaino, quando saranno operative le nuove regole per la qualificazione delle Stazioni Appaltanti e da dove è nata l’esigenza di riqualificare queste ultime?

Le nuove regole saranno operative solo con l’avvio delle modifiche al Codice dei Contratti pubblici, la cui approvazione definitiva è prevista per il prossimo marzo 2023. La riqualificazione delle stazioni appaltanti è un’esigenza che risale alle disposizioni contenute nell’articolo 38 del decreto legislativo 50/2016 ed è diventata una milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Quali sono i risultati attesi dal processo di riqualificazione?

Gli obiettivi del processo avviato da Anac con la prima approvazione delle linee guida di Anac il 30 marzo, proseguito con la fase di consultazione pubblica e con la promulgazione del testo definitivo entro i tempi stabiliti, sono strettamente legati non solo a una riduzione del numero dei centri di spesa ma anche alla professionalizzazione di questi ultimi. Una professionalizzazione che tenga conto, ad esempio, della formazione del personale che si occupa in prima persona degli appalti pubblici.

In questo senso, quali saranno i criteri più importanti di cui tener conto nella fase di valutazione?

I criteri che incideranno maggiormente nel processo di valutazione saranno, secondo le linee guida, la formazione, l’esperienza pregressa negli appalti aggiudicati, ma anche la composizione della struttura deputata alla gestione delle gare. Le stazioni appaltanti che non rispetteranno i criteri potranno intraprendere un processo di qualificazione attraverso investimenti in formazione, la condivisione tempestiva dei dati all’Anac e alla Ragioneria Generale dello Stato e, ovviamente, rafforzando la struttura deputata agli acquisti, tramite processi di aggregazione della domanda e l’utilizzo di piattaforme telematiche.

Quali sono stati i dati impiegati durante la fase di preparazione delle regole? Qual è stato il rapporto con la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici?

I dati utilizzati nella fase preliminare provengono sia dalla Banca Dati nazionale (BDNCP), sia dalla Ragioneria Generale dello Stato e l’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA).

È stata fatta da parte di Anac una simulazione preliminare, o sono disponibili delle stime degli esiti del processo di qualificazione delle SA?

Sì, sono state fatte delle stime che restituiscono una copertura del mercato in termini di gare effettuate da parte delle Stazioni Appaltanti potenzialmente qualificabili nell’ordine di circa il 90% del totale.


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