Da SocialFare a Oltre Venture: i primi anni da startup di Synapta

8 novembre 2022| Synapta
Da SocialFare a Oltre Venture: i primi anni da startup di Synapta

Laura Orestano e Filippo Psacharopulo, rispettivamente CEO e investment manager di SocialFare ripercorrono con noi gli anni decisivi della crescita di Synapta, dalla selezione per la call “Foundamenta” all’investimento decisivo di Oltre Venture nel capitale sociale della startup. “Il tempo ci ha premiato – dichiarano – e ha premiato giustamente Synapta”.

Il primo Centro di Innovazione Sociale in Italia e incubatore a impatto certificato MISE: la mission di SocialFare è quella di rispondere alle sfide sociali contemporanee, generando nuovi modelli di riferimento per una nuova economia. La sua unicità è la lente di osservazione, progettazione e accelerazione che parte dall’esplorazione del valore sociale come valore intangibile che diviene tangibile grazie all’expertise unica del team.

Per i primi anni di Synapta, dopo il decisivo investimento iniziale di Regesta e CELI, non poteva quindi esserci partner migliore per accelerare la crescita e arrivare all’appuntamento decisivo con il primo grande fondo di venture capital a impatto sociale italiano: è quello che emerge dalla testimonianza di Laura Orestano e Filippo Pscaharopulo, rispettivamente CEO e investment manager di SocialFare.

Laura, Filippo: volete raccontarci come è avvenuto il primo ingresso di Synapta in SocialFare?

Synapta è stata selezionata attraverso la nostra call Foundamenta, che viene lanciata due volte ogni anno e che raccoglie una media di 400 candidature in totale. Il processo di selezione è molto stringente e Synapta è stata considerata come una startup di grande potenziale per via del suo team, del servizio/prodotto e dell’impatto che si sarebbe potuto generare a lungo termine. Eravamo consapevoli dello sforzo che avremmo richiesto al Team e anche della pazienza che sarebbe stata necessaria per vedere non solo i risultati ma la comprensione della proposta Synapta da parte del mercato e di altri investor. Il tempo ci ha premiato ed ha premiato giustamente Synapta.

Quali sono stati gli aspetti “innovativi” che più vi hanno attratto, all’epoca?

Synapta era una startup attiva nel settore dell’informatica avanzata e dell’intelligenza artificiale e l’esperienza di Federico al Politecnico di Torino ed il background tecnico del co-founder Alessio erano molto importanti. Sicuramente questi sono stati gli aspetti innovativi che ci hanno incuriositi, soprattutto in un mondo di startup dove spesso i founder hanno background per lo più di tipo digitale o commerciale.

Come si è evoluto il rapporto con il founder e CEO Federico Morando, in tutti questi anni?

In tutti questi anni il rapporto con Federico è andato crescendo in modo critico e collaborativo: c’è sempre stata collaborazione, ragionamento dialettico, pragmaticità verso gli obiettivi definiti insieme e comunque prioritari per l’azienda. Noi abbiamo sempre dato fiducia a Federico e lui è sempre stato affidabile: un rapporto che auspichiamo possa continuare anche su altre iniziative che potrebbero vederci insieme.

Quali sono stati i maggiori risultati raggiunti nel programma di accelerazione con SocialFare, sia dal punto di vista dell’azienda sia delle competenze dei founder?

Sicuramente il principale obiettivo raggiunto dal programma di accelerazione è stato quello di aver consolidato e strutturato le capacità di Federico quale imprenditore orientato alla crescita dell’azienda e non solo al prodotto. Altri risultati sono stati la ristrutturazione della governance societaria e il raggiungimento di metriche importanti, ingredienti che hanno poi in seguito attratto alcuni investitori successivi.

Come è cambiato il progetto imprenditoriale di Synapta rispetto all’idea iniziale e agli obiettivi allora definiti, dal vostro punto di vista?

Di solito le startup hanno una evoluzione altalenante e spesso imprevedibile. Sicuramente ci sono stati momenti di alti e bassi nello sviluppo di Synapta, ma la cosa più incredibile è che il percorso ad obiettivi è stato abbastanza lineare per la natura molto strutturata di Federico. Per concludere con un esempio: già dal primo giorno abbiamo studiato i passi per rendere possibile un’acquisizione da parte di Cerved della startup, anche se all’epoca la startup era una piccola realtà ma l’obiettivo finale era già chiaro al giorno zero. Così è stato ed è stato merito di un’attenta pianificazione.


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