Gare d’appalto: quante tipologie esistono?

22 giugno 2020| Silvia Sanna
Gare d’appalto: quante tipologie esistono?

Il Codice dei Contratti Pubblici individua tre macro categorie di gare d’appalto, a cui fanno seguito numerose sotto categorie. 

Abbiamo già visto cosa è necessario fare per partecipare alle gare d’appalto e come vengono suddivise le varie fasi che la compongono.

Ma un altro aspetto fondamentale da sapere se si vuole entrare nel mercato della Pubblica Amministrazione sono le tipologie di gare d’appalto a cui poter partecipare.

Il Codice dei Contratti Pubblici individua tre macro categorie di appalti, a cui fanno seguito numerose sottocategorie distinguibili a seconda del settore di riferimento e della procedura di scelta del contraente selezionata dalla Pubblica Amministrazione per l’affidamento.

Le procedure di scelta del contraente vengono suddivise in:

  • affidamenti diretti ovvero procedure che non hanno bisogno di una fase competitiva
  • procedure competitive ovvero dove è richiesta una fase competitiva tra più operatori economici per selezionare l’offerta migliore, e che a loro volta vengono suddivise in:
    • procedure aperte, dove qualsiasi impresa può inviare la sua offerta in risposta a un bando di gara;
    • procedure negoziate, dove la Pubblica Amministrazione negozia le condizioni dell’appalto con le imprese partecipanti;
    • procedure ristrette, dove qualsiasi impresa può presentare domanda di partecipazione ma solo solo le imprese invitate dalla Pubblica Amministrazione possono successivamente presentare la loro offerta;
    • sistema dinamico di acquisizione, dove generalmente le Pubbliche Amministrazioni acquistano beni o servizi presenti sul mercato in maniera elettronica.

Tre tipologie di gare d’appalto: ecco quali sono

Come abbiamo detto le gare d’appalto possono essere suddivise in tre grandi categorie:

  • appalti di servizi;
  • appalti di forniture;
  • appalti di lavori e opere.

Le tipologie indicate andranno a soddisfare, in particolare, tutti quei fabbisogni che le Pubbliche Amministrazioni inseriscono all’interno della loro programmazione biennale/triennale.

Per ciascuna di queste categorie il nuovo Codice dei Contratti Pubblici – di recente aggiornato con il Decreto Sblocca Cantieri – prevede, appunto, delle soglie che permetteranno alle Pubbliche Amministrazioni di scegliere la procedura più adatta per il contratto pubblico che si vuole stipulare.

tipologie di gare d'appalto

È necessario, tuttavia, fare chiarezza e spiegare al meglio in cosa consistono, nello specifico, le tre macro categorie di gare d’appalto e cosa permettono di acquistare nei diversi casi.

Appalti di lavori e opere

Per appalti di lavori e opere si intende un contratto pubblico stipulato da una o più stazioni appaltanti con uno o più operatori economici che, tendenzialmente, riguarda:

  • l’esecuzione di lavori nell’ambito edilizio come i lavori di costruzione e di ingegneria civile, la realizzazione di infrastrutture (a.e. le strade) e la progettazione di impianti (a.e.  impianti di reti di telecomunicazione);
  • l’esecuzione e/o la progettazione esecutiva di un’opera, quale potrebbe essere un manufatto (a.e. un immobile);
  • la realizzazione di un’opera che deve corrispondere alle esigenze richieste dall’amministrazione in sede di gara d’appalto, a prescindere dai mezzi utilizzati dall’operatore economico.

La tipologia di appalti di lavori e opere raggruppa 52 diverse categorie a loro volte suddivise in Opere Generali (OG) e Opere Specialistiche (OS)

Per poter partecipare a questa tipologia di gare d’appalto, l’azienda deve  necessariamente avere l’Attestazione SOA, ossia un documento che certifica la capacità di un’azienda di eseguire, direttamente o in subappalto, lavori di opere pubbliche con un importo a base d’asta superiore a 150mila euro.

Appalti di servizi

All’interno del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, si fa riferimento a questa tipologia di appalti quando l’attività oggetto del contratto pubblico, da parte dell’azienda che si aggiudica la gara d’appalto, consiste nell’eseguire una prestazione finalizzata all’utilità della stazione appaltante che ha indetto la gara.

Il servizio, in questo caso, può essere di qualsiasi genere, sia manuale sia intellettuale, purché si tratti di una prestazione che si protrae nel tempo, in modo continuativo o periodico.

La distinzione tra la tipologia di appalti di servizi e la tipologia degli appalti di lavori e opere viene operata dal Codice dei Contratti Pubblici all’interno dell’art. 3 comma 1.

In questo contesto è proprio il concetto di continuità a differenziare i due tipi di appalti; se da un lato abbiamo dei servizi che si protraggono nel tempo in maniera ciclica, dall’altro abbiamo delle attività volte a realizzare delle singole opere.

Appalti di fornitura

Più semplici, invece, sono gli appalti di forniture, dove per fornitura si intende l’erogazione di specifiche tipologie di prodotti.

Nell’ambito degli appalti pubblici le forniture possono riguardare, nello specifico:

  • l’acquisto di un prodotto;
  • la locazione finanziaria del prodotto;
  • la locazione o l’acquisto del prodotto con riscatto dello stesso.

L’art. 3 comma 1 lettera tt) specifica che a titolo accessorio, un appalto di fornitura può prevedere anche lavori di posa in opera e di installazione.

La differenza tra un appalto di fornitura e un appalto di lavori e opere consiste non solo nella tipologia del prodotto – visto che, come abbiamo già detto, l’installazione di un’opera potrebbe essere oggetto accessorio di un appalto di fornitura – ma anche nella modalità in cui viene erogata la prestazione e stipulato il contratto pubblico.

Se da un lato l’appalto di lavori e opere richiede l’intervento diretto dell’impresa, che può realizzare, ristrutturare o progettare un bene per la Pubblica Amministrazione, nell’appalto di fornitura l’azienda fornitrice procura un bene specifico per la PA che lo utilizzerà a seconda delle sue necessità.

 


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